Nuovo Cielo Onlus

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Gabija

La nostra  esperienza di accoglienza con Gabija  è iniziata tre anni fa. Sentivamo da tempo la necessità di fare questa esperienza e, appena la presidente Sara ci ha proposto l’accoglienza, abbiamo accettato con immenso piacere. L’arrivo di Gabija nella nostra famiglia ha portato una ventata di aria fresca, uno stimolo a riflettere su questa realtà. I primi giorni la bambina sembrava sperduta, parlava poco, si scorgevanella sua espressione la sofferenza ma nello stesso tempo si capiva che aveva un carattere forte. Difatti dopo alcuni giorni ha cominciato a parlare sorridere, ad avere un rapporto di fiducia e stima profonda nei nostri confronti. Man mano che trascorrevano i giorni si apriva sempre più, i suoi occhi scintillanti emanavano uno stato di felicità, il  sorriso esprimeva gioia. Difatti si stava estaurando un forte connubio di stima ed amicizia reciproca. Le giornate trascorrevano con serenità e dolcezza. Poi arrivò il giorno della partenza e lei, ma soprattutto noi avvertivamo il disaggio. Difatti la partenza lasciò un grande vuoto, un silenzio incommensurabile. Sapevamo che l’anno successivo sarebbe tornata, restava   il dubbio, data la situazione familiare in Lituania. Non avevamo notizie certe e, le incertezze erano tante. Il nostro stato d’animo non era dei migliori, si temeva il peggio. Alla fine arrivò la notizia che Gabija sarebbe tornata,difatti puntualmente a Giugno è tornata tra noi. E’ stata una gioia immensa, una felicità straordinaria. I rapporti si sono consolidati,rafforzati, ha colmato un grande vuoto. Gabija è diventata più intraprendente, ha socializzato con altre bambine, ha preso iniziative, si è aperta al dialogo  ed alla partecipazione. Quest’anno ha trascorso con noi le festività di Natale, assaporando  i valori profondi del Natale, Natale in pratica è la festa dei bambini perché rappresenta la nascita, la famiglia che si unisce e cresce con sentimenti sani. Gabija ormai è parte integrante della nostra famiglia, ci cerca continuamente, vuole il contatto familiare, il calore umano che gli  dà sicurezza e certezza. I sentimenti  verso lei sono profondi e meritano una concreta realizzazione. Gabija vuole restare con noi, speriamo per sempre.

Paola Lombardi

Arseni

Amore, gioia, felicità, allegria...emozioni e sensazioni che Arseni ci ha regalato fin dal nostro primo incontro in aeroporto; e poi abbracci, sorrisi ma anche ansie, capricci e monellerie, il tutto a renderci ancora più “ famiglia”: mamma, papà e Arseni. Catapultati da zia Sara nel viaggio fantastico dell’accoglienza,  fatto di emozioni ed esperienze, di sorrisi e lacrime e di tanto amore incondizionato. Fondamentale, anche, il corso formativo di preparazione all’ accoglienza, organizzato dalla nostra associazione Nuovo Cielo. E finalmente arriva Venerdì 31 Maggio 2019, frenesia in aeroporto: “gli piaceremo? piangerà? vorrà dormire da solo o con noi? come faremo con la lingua?” Quante domande, quanti pensieri futili svaniti non appena da lontano vediamo un puffetto biondo e minuto, intrufolarsi e sorpassare tutti per fare il pagliaccetto in prima fila. Scappa ad abbracciare zia Sara e poi ...si... E’lui... la mamma di cuore riconosce il suo bambino tra mille, non sarebbe potuto essere nessun’ altro se non lui. Il cuore batte all’impazzata, e gli occhi diventano lucidi quando ci abbraccia e dice subito “mamma e papa”, si “papa” senza accento sulla a ! Un uragano di 20 kg che da subito ci fa notare di aver avuto per 10 anni una “casa museo”   che finalmente prende vita: cuscini a terra, giocattoli sparsi ovunque, mollichine di pane sul divano, rincorse, risate, nascondini dietro le porte, caos e allegria, capricci e marachelle, pernacchie, le lotte per lavare i denti ed andare a dormire che ogni sera ho provato a vincere con la parolina magica “ наказание” !! Nonni, zii, cuginetti, amici, iniziamo a vivere la nostra quotidianità, sorrisi e facce buffe nel sentirlo parlare piano piano l’italiano, passeggiate, shopping con capricci, ( santa pazienza vieni a me) gite in montagna e il mare...mare...mare....tanto mare, Arseni è un pesciolino, neanche un mese ed impara a nuotare, le onde e i pesciolini sono suoi amici! Il tempo scorre veloce, non è facile raccontare, spiegare a parole le emozioni che ci dona questo monello, si sì un monello che ci sta insegnando a fare i genitori, anche sbagliando a volte, ma con la serenità di avere comunque alle spalle la grande famiglia “Nuovo Cielo” con la nostra presidente sempre pronta a darci le giuste indicazioni, le giuste dritte ❤ Un abbraccio ❤ ❤  

Domenico Caputo - Maria Rosella Federico

Maryna

Grazie all’associazione Nuovo Cielo Bielorussia e alla Presidente dott.ssa Sara Bianco, avendo aderito al Progetto Natale, abbiamo avuto la possibilità di vivere la bella esperienza di aver avuto con noi per un mese Maryna. Con Maryna ci siamo trovati da subito ad avere un feeling particolare, infatti, già all’aeroporto, non appena l’abbiamo vista, pur senza conoscerla, abbiamo intuito che era lei. Durante il mese che abbiamo trascorso insieme a lei noi siamo stati benissimo, ci siamo trovati di fronte una ragazzina dolce, garbata, gentile, educata e rispettosa, che ci sembrava di conoscere da sempre e a cui era impossibile non affezionarsi e voler bene. Abbiamo cercato di farle passare un mese non solo di vacanza ma di normale vita familiare, per cui, vista anche la sua buona predisposizione, insieme abbiamo fatto numerose attività manuali quali ritaglio, pittura e disegno per addobbare la sua cameretta secondo i suoi gusti, l’abbiamo fatta partecipare alle attività di preparazione al Natale in famiglia, l’abbiamo coinvolta nella preparazione dei tipici dolci natalizi, del cenone della Vigilia e degli altri momenti di condivisione, anche insieme a parenti ed amici, cose a cui lei ha partecipato con entusiasmo . Abbiamo instaurato con lei un rapporto basato sul reciproco rispetto e mai da parte sua ci sono stati capricci o rimostranze negative nei nostri confronti, neanche quando dicevamo di no ad alcune sue richieste. Abbiamo cercato di assecondare le sue piccole positive passioni, come quella nei confronti degli animali, facendole conoscere amici che possedevano dei cagnolini e facendo passeggiate nel vicinato dove ci sono dei cani con cui giocare, il voler andare in bicicletta o la sua passione per i puzzle. Ha instaurato buoni rapporti anche con il resto della famiglia, con mamma fino ad arrivare a chiamarla nonna, con nostra nipote, con la figlia coetanea dei nostri vicini con cui, da subito, ha stabilito un rapporto empatico e si è sempre dimostrata gentile, generosa e affettuosa con tutti. Nel complesso, vista anche la nostra inesperienza, essendo la prima volta che accoglievamo possiamo affermare di aver vissuto una esperienza positiva e meravigliosa; ci siamo sentiti appagati e grati di aver potuto condividere questi momenti con Maryna. Certamente, al momento della partenza, il distacco non è stato indolore e soprattutto il ritorno a casa, da soli, ci ha fatto capire quanto ci siamo legati e affezionati a questa ragazzina che in un solo mese ci ha dato più di quanto avremmo potuto immaginare.  

Famiglia Bevacqua

Matteo

Abbiamo accolto nella nostra famiglia dal 18 dicembre 2019 al 17 gennaio 2020 un bambino bielorusso di nome Matteo. La decisione di fare questa esperienza è stata dettata dalla volontà di fare stare bene un bambino e dargli affetto. Il punto di partenza è stato quindi donare amore. Dopo un mese, ad aver ricevuto il dono dell'amore siamo stati noi: Matteo ci ha regalato giorni bellissimi. Siamo tornati bambini, abbiamo conosciuto un mondo nuovo fatto di tradizioni diverse, abitudini diverse, lingua diversissima. Eppure, abbiamo comunicato da subito con il linguaggio non verbale: quello dei gesti affettuosi, dei sorrisi e delle smorfie. Abbiamo cercato di trasmettere tutto quello che avevamo nel cuore sia noi che le nostre famiglie che lo hanno circondato di affetto. L'accoglienza è stata fatta da tutti! Sono spariti tutti i dubbi ed i pensieri iniziali e le difficoltà dei primi giorni che credo siano normali ed è stato tutto naturale. Lo abbiamo anche stimolato a conoscere la nostra lingua perchè potesse esprimere liberamente la sua personalità. Ora comprende quasi tutto quello che gli diciamo e si fa capire. Dalla partenza, lo sentiamo tutte le settimane. Parliamo di quello che fa ed abbiamo conosciuto, seppur da poche immagini, la sua realtà. Anche se siamo lontani, il suo sorriso ed i suoi baci volanti ci riempiono di gioia. Non vediamo l'ora che arrivi il sabato per poterlo vedere con la videochiamata grazie alla disponibilità della sua insegnante. L'accoglienza è una esperienza fantastica che consigliamo oggi a tutti. Grazie di cuore a Nuovo Cielo a nome nostro e dei bambini.

Maria Rita Pace

Juste

E' iniziato tutto un anno fa...Di tanto in tanto mi ritrovo con il pensiero nello studio della Dott.ssa Sara Bianco che mi dice: “Accogliete... Fate questa esperienza... E' importante!” Vivo ancora l'emozione scaturita in me da queste parole: un misto di gioia e di paura.

Fortunatamente la gioia è prevalsa e il 14 giugno mi sono ritrovata nel piazzale della scuola di Cariati ad aspettare il pullman insieme ad altre famiglie, di nuovo con lo stesso stato d'animo, consapevole che da quel momento in poi non sarei stata più la stessa.

Ed ecco il pullman con decine di bambini che ci salutano già prima di scendere...ed eccoli: due bimbetti mano nella mano, bellissimi, con lo sguardo basso... anche per loro un misto di gioia e di paura! Non dimenticherò mai quel momento, la loro tenerezza e la loro fragilità... e mio marito, emozionato-felice-preoccupato, pronto ad accoglierli con in mano una bambola ed una macchinina.

Sono piccini, sembrano più piccoli della loro età, ma hanno gli occhietti vispi...

Con il passare delle ore e dei giorni i loro occhi sono diventati più luminosi, grazie alla consapevolezza di averci conquistati fin dal primo istante.

E' un'esperienza che ti travolge e che ti sconvolge. Ti sconvolge vedere che anche ricevere un bacio per loro è una sorpresa, che essere curati da una donna e da un uomo (che per loro rappresentano “la famiglia italiana”) è una cosa nuova.

La prima volta che ho aiutato Juste a lavarsi, mi ha abbracciata! Non era abituata: aveva dovuto farlo sempre da sola!

Andare a passeggio, vedere i negozi, comprare i vestitini, essere riempiti di attenzioni e amore da tutti i membri delle nostre famiglie ha cambiato i loro volti, sembrano diversi. Lukas ha smesso di essere introverso; se ne stava sempre in silenzio senza chiedere niente... ma poi si è dovuto arrendere all'onda d'amore che lo ha travolto ed ha iniziato a prendersi tutto l'affetto di cui aveva bisogno e i suoi continui “NO”, che non erano altro che una forma di libertà sperimentata al di fuori dell'istituto, si sono ridotti notevolmente.

Nelle due accoglienze, estiva e invernale, io e mio marito abbiamo vissuto in simbiosi con loro, dedicandoci completamente a concedere loro un pezzetto d'infanzia felice. I due momenti clou sono stati i loro compleanni: abbiamo organizzato la festa per Lukas il 10 luglio e quella per Juste il 3 gennaio. I preparativi e i giorni dalle feste sono stati pieni di emozione, finalmente protagonisti per un giorno! La loro reazione è stata identica: così emozionati da rimanere in silenzio davanti a quelle candeline, la cui fiammella rappresenta perfettamente la luce che si è accesa in loro da quando hanno sperimentato l'AMORE, che si può e si deve ricevere!

La nostra vita non è stata più la stessa, anche in noi si è accesa la stessa fiammella... Li sentiamo spesso e ogni volta è una gioia immensa. Stiamo già pensando alla prossima accoglienza, a quello che faremo insieme, all'emozione che proviamo ogni volta che imparano a dire qualcosa in più in italiano e ci raccontano meglio tutto quello che pensano e che provano.

Non mi resta che lasciarvi con le parole della Dott.ssa Sara Bianco (per i bambini “zia Sara”):

“Accogliete! Fate questa esperienza...E' importante!”

Kristina

Appena è arrivata nella nostra famiglia Kristina ha subito legato con Susy la nostra primogenita e con noi,già dal momento in cui è scesa dal pullman tutta timida, dopo pochi minuti dall’arrivo ha iniziato a chiamarci mamma papà e sorellina! Ci guardava con gli occhi spauriti e nello stesso tempo curiosi di chi non sa chi ha davanti ma vuole tanto scoprirlo, ci sorrideva timidamente, e la cosa che mi è rimasta in mente è stata la forza con cui stringeva la mia mano.Appena siamo arrivati a casa ha trovato ad accoglierla i nonni e tutti i nostri animali domestici (due gatti e un cagnolino)e lei ha iniziato a sorridere e a giocare allegramente e da subito sembrava che avesse sempre vissuto nella nostra casa e nella nostra famiglia! Noi le avevamo preparato una bellissima stanzetta tutta colorata con un comodo lettino, ma di notte io mi sono alzata spesso per andare a controllarla e ho da subito notato che lei non aveva piacere a dormire da sola e cosi le chiesi se le faceva piacere dormire con la sorellina Susy e lei subito mi abbracciò forte forte e mi disse un allegro “SI”. I primi giorni Kristina mi parlava della sua famiglia, in particolare di suo fratello Ylia, raramente parlava di sua madre e di suo padre! Nello scorrere dei giorni Kristina si legava sempre di più a noi, e, soprattutto nei miei confronti palesava il desiderio di creare un nuovo “legame materno”, infatti voleva che io le dessi il Biberon, che la portassi a spasso con il passeggino, che le cantassi la canzoncina della “ninna nanna” !Ha ricreato in me la figura materna che lei avrebbe sempre voluto e che non aveva avuto, all’inizio questa era solo una sensazione, poi, la piccola ha iniziato a confidarsi con me e io tenendola tra le braccia la rassicuravo dicendole che, “ io sono la mamma del cuore” e la sua mamma russa la “mamma di pancia”,a lei piaceva questo mio modo di parlare,e la cosa più bella è stata quando Kristina dopo circa un mese mi chiamò una sera e mi disse “mamma tu mi vuoi più bene della mia mamma di pancia e anche io voglio più bene a te, ti prego non mi lasciare mai”! Il legame con me, con Susy e con mio marito è diventato sempre più bello e forte e anche quello con i nonni i cuginetti e tutti gli amici.Kristina che ha un carattere forte appena arrivata era anche irrequieta e a tratti ribelle e invece è diventata dopo un mese di permanenza nella nostra famiglia una bambina dolce, sensibile e serena, ha iniziato a mangiare di gusto e la cosa che le piace tanto fare sono i dolci e cucinare con me con la nonna e la sorellina alla quale è legatissima e con la quale ha instaurato un legame profondo e unico! Kristina ha sempre parlato bene del suo istituto e soprattutto del suo bellissimo legame con Oksana e Andrej che sono davvero due persone speciali! Per noi dal giorno in cui Kristina è arrivata è iniziata una nuova vita e anche Kristina posso affermare che ha ricominciato a vivere e a sentire l’affetto e l’equilibrio di una famiglia vera quello di cui lei e ogni bambino ha bisogno per crescere sereno in questo mondo spesso troppo crudele! Il giorno in cui è partita ci ha chiesto di non abbandonarla e di sbrigarci a farla tornare  per sempre da noi nella nostra casa che adesso è anche la sua casa!

Antonio Zizza e Simona Proietto

Relazione sulle accoglienze di IVAN BERAHENKA

Ricordiamo come se fosse ieri il suo arrivo all’aeroporto di Lamezia Terme, tutto spaventato con cappellino e zainetto sulle spalle. Da allora sono già passati quasi tre anni e siamo in attesa della sesta accoglienza. Già dai primi giorni Ivan si rivela un gran curiosone e soprattutto un gran chiacchierone, che all’inizio, non conoscendo la lingua crea un pò di problemi, ma grazie a queste sue caratteristiche inizia molto presto a imparare l’Italiano ma soprattutto a farsi capire. Da subito Ivan inizia a chiamarci Mamma e Papà instaurando un forte legame con la figura paterna più che con la figura materna, alla quale mostra un netto rifiuto manifestando molta ostilità e diffidenza, rendendo il primo periodo molto difficile. Pian piano, tuttavia,con un grande lavoro e tanto amore e pazienza siamo riusciti a superare le difficoltà del primo periodo rafforzando sempre di più i legami. Sin dalla prima accoglienza decidiamo di mandarlo in una ludoteca al mare dove capiamo che lui ama stare al mare con altri bambini e soprattutto giocare. Esperienza questa che viene ripetuta anche nelle altre due estati successive,rafforzando sempre di più il bellissimo legame creato con le maestre ma soprattutto con gli altri bambini. Ivan essendo un bambino molto socievole ed in più come già detto, curioso e chiacchierone, inizia a conoscere molte persone tra amici, colleghi di lavoro, vicini di casa, ma soprattutto riesce a legare con i nostri familiari con i quali ci riuniamo spesso, soprattutto in occasioni delle festività. Lui, molto ricercato da tutti, si sente parte integrante della famiglia ed è stupendo vederlo così felice e sereno circondato da tanto affetto e amore. Essendo in contatto con alcune famiglie che accolgono altri bambini Bielorussi, siamo riusciti ad organizzare qualche piccola vacanza insieme a loro in modo da far frequentare i bambini e visitare qualche altra città: Riccione, Bologna, Zoo di Fasano, Maratea, parchi giochi e parchi acquatici ed altro. L’esperienza di queste accoglienze ci ha fatto provare forti emozioni, dalla rabbia e tristezza del distacco alle partenze, alla gioia ed alla condivisione di tanto affetto e amore. Ivan ha arricchito e riempito la nostra vita e ne siamo sempre più consapevoli ogni volta che riparte, per il vuoto che ci lascia e per il suo viso triste che ci saluta con la promessa di non piangere (che poi fa sistematicamente in aereo). Concludendo, pensiamo che ormai Ivan faccia e farà sempre parte della nostra vita. Abbiamo fatto domanda di adozione e vorremmo tanto che lui diventasse nostro figlio e faremo di tutto affinché ciò possa realizzarsi, anche se siamo consapevoli che, fino a quando l’adozione non sarà definitiva,non potremmo mai esserne sicuri. Di sicuro c’è che ormai noi consideriamo Ivan come un figlio e, fino a quando lui vorrà, casa nostra sarà sempre casa sua.